Farmacia Amodeo

Metodo Coimbra

Metodo Coimbra

Metodo Coimbra

Il protocollo Coimbra è un protocollo medico di trattamento delle malattie autoimmuni (tra cui la sclerosi multipla) messo a punto dal dott. Cicero Galli Coimbra, medico neurologo, ricercatore e professore all’Università Federale di San Paolo (Brasile).
Il protocollo si basa essenzialmente su alte dosi di vitamina D assunte per via orale e prevede anche dei preparati galenici a base di magnesio, Omega 3 e un mix di vitamine e minerali.
 

Secondo il dott. Coimbra, l’uso di mega dosi di vitamina D induce la remissione completa della sclerosi multipla in circa il 95% dei pazienti e il restante 5% ottiene un beneficio parziale. 
L’idea alla base del protocollo Coimbra è che il sistema immunitario è regolato dalla forma attiva della vitamina D (che si chiama calcitriolo) che però nei soggetti autoimmuni è molto bassa perché non avviene la conversione tra vitamina D3 (colecalciferolo) e vitamina D (calcitriolo). Dunque, per avere livelli adeguati di calcitriolo, devi aumentare a livelli altissimi la vitamina D. In questo caso, anche se se ne trasforma una piccola percentuale, sarà sufficiente a far stare bene il sistema immunitario.

Il Dr. Coimbra ha affermato che “La differenza tra la vitamina D e i farmaci convenzionali utilizzati nel trattamento di malattie autoimmuni è che la vitamina è un immunoregolatore, non un immunosoppressore. Mentre gli altri farmaci sopprimono il sistema immunitario nel suo complesso, lasciando il corpo suscettibile alle infezioni, la vitamina D è l’unica sostanza in grado di inibire selettivamente la reazione chiamata “Th17”, che è causata dalle malattie autoimmuni.”

Protocollo Coimbra
Si prega di non tentare di riprodurre il protocollo del Dr. Coimbra, senza una piena comprensione di come si applica il suo trattamento e senza essersi rivolti ad un medico che conosca tale protocollo. Infatti sebbene possiamo dare delle indicazioni generali di come il protocollo sia fatto, esso viene personalizzato ad ogni paziente sulla base dei risultati delle analisi del sangue e su come risponde l’organismo al protocollo, di modo che viene continuamente aggiornato sulla base dei progressi. Possiamo quindi solo condividere alcune linee guida di base e principi che utilizza. Ad esempio il Dr. Coimbra afferma: “La vitamina D inibisce la produzione di PTH (paratormone). Quindi, se misuro PTH prima che il paziente inizia a prendere la vitamina D e poi lo misuro nuovamente dopo due mesi, posso utilizzare la variazione di PTH come parametro della risposta biologica alla vitamina D . Questo è proprio il fattore che serve a regolare le dosi di vitamina D. Dal momento che la vitamina D inibisce la produzione di PTH, alzo i livelli di vitamina D fino a che il PTH raggiunge il suo più basso livello normale“. Questo perché più il PTH è basso e maggiore è l’azione benefica svolta dalla vitamina D.

1. Vitamina D3. La quantità giusta va vista in base al PTH che viene monitorato…. Si parte da una dose dipendente dal peso (questo perché la vitamina D3 si “immagazzina” dei nostri grassi) e poi man mano che si fanno i controlli si cerca la dose giusta che porta il PTH al minimo.

2. Multivitaminico. Sostanze che aiutano la conversione, l’azione della vitamina D e aiutano a proteggere il corpo da ipercalciuria (accumulo di calcio). Solitamente è costituito da: colina, magnesio, riboflavina, acido folico, vitamina B12, vitamine del gruppo B, zincocromo, selenio.

3. Omega 3.

4. Magnesio. E’ integrato anche a parte, oltre alla sua presenza nel multivitaminico.

 

Alcune precisazioni:

-                   Le alte dosi di vitamina D rappresentano il 95% del trattamento. Queste dosi possono essere usate solo sotto controllo medico e di laboratorio.

-                   I preparati galenici forniscono i componenti necessari per ottimizzare gli effetti della vitamina D e correggere la carenza di B2 (riboflavina). 

 

Il 95% dei risultati positivi del protocollo sono dovuti a dosi elevate di vitamina D in combinazione con abbondante idratazione e la restrizione del calcio nella dieta.
Tutto il resto del trattamento è ausiliario, stimando che contribuisca soltanto in misura del 5% sul risultato finale. Pertanto, coloro che non prendono i preparati galenici di magnesio, Omega 3 e il mix di Vitamine non smetteranno di rispondere al trattamento solo per questo motivo. ll dott. Coimbra prescrive la riboflavina (vitamina B2) perché una delle sue numerose funzioni  è quella di agevolare il processo di attivazione della vitamina D nelle proteine “pigre” (“polimorfiche”) presenti nell’organismo delle persone predisposte a sviluppare o che hanno già sviluppato malattie autoimmuni.

“L’aggiunta di riboflavina (vitamina B2) nel trattamento a dosi elevate di vitamina D, in base alla nostra esperienza, impedisce la formazione di nuovi calcoli renali e anche l’aumento del volume dei calcoli preesistenti” – Dr. Coimbra.

È importante precisare che il trattamento può non produrre tutto l’effetto benefico. In una minoranza di pazienti che non hanno beneficiato appieno del trattamento sono stati individuati i seguenti fattori interferenti:

1.     persistenza di un elevato grado di disturbo emotivo (come irritabilità e depressione, spesso in reazione alla presenza di lesioni precedenti potenzialmente irreversibili o solo parzialmente reversibili); lo stato emotivo positivo, ottimista, sembra favorire fortemente il recupero delle lesioni.

2. tabagismo

3. uso frequente di bevande alcoliche, soprattutto distillati

4. infezioni frequenti

Il dott. Coimbra ritiene che la collaborazione del paziente nella ricerca del massimo livello di calma è assolutamente vitale. Recidive o riacutizzazioni di malattie autoimmuni sono in generale ( in circa l’85% dei casi) innescate da stress emotivo (“occasioni di vita stressanti”). Si raccomanda di evitare il più possibile momenti di stress psicologico, nervosismo e tristezza, in particolare nelle prime fasi del trattamento.

ll fumo peggiora le malattie autoimmuni e può ridurre o anche annullare l’effetto protettivo di alte dosi di “vitamina” D. Il paziente deve smettere di fumare.
Deve essere evitato il consumo di distillati. L’ alcol inibisce l’enzima che converte vitamina D nella sua forma attiva(ormonale) e il consumo di routine di alcol limita l’efficacia del trattamento.

La ricorrenza di infezioni (respiratorie, urinarie o di qualsiasi altra natura), quando mantenendo l’aggressività del sistema immunitario, pregiudica l’effetto benefico di alte dosi di vitamina D nel controllo delle malattie auto-immuni. Secondo questo studio pubblicato nel 2006 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16870812  “c’è stata una significativa associazione tra le infezioni sistemiche e il rischio di ricadute nella sclerosi multipla (SM), incremento di attività della risonanza magnetica e l’attivazione delle cellule T”. 

L’esercizio fisico e’ obbligatorio quando si segue il protocollo Coimbra.

Possiamo parlare di una cura della sclerosi multipla?
“Non posso parlare di una cura, perché se questi pazienti smettono di prendere la vitamina D, c’è una buona possibilità che la malattia ritorni ma, per il periodo durante il quale la prendono, possono condurre una vita normale” – Dr. Coimbra

Per la lista di medici in Italia formati dal Dr. Coimbra per attuare il suo protocollo consultare il seguente link:

https://www.dionidream.com/protocollo-coimbra/

Fonti: 
https://vitaminadperlasclerosimultipla.wordpress.com/2015/02/08/cose-il-protocollo-coimbra/
https://www.dionidream.com/protocollo-coimbra/