Farmacia Amodeo

La Repubblica: Palermo, cannabis terapeutica, i farmacisti: Prezzo imposto troppo basso, rischio stop alla vendita

La Repubblica: Palermo, cannabis terapeutica, i farmacisti: Prezzo imposto troppo basso, rischio stop alla vendita

La Repubblica: Palermo, cannabis terapeutica, i farmacisti: Prezzo imposto troppo basso, rischio stop alla vendita

La titolare di una delle tre farmacie che la prepara scrive al ministro Lorenzin: "Impossibile riuscire a far quadrare i conti"

È una dei tre farmacisti che producono la cannabis terapeutica in Sicilia. Ma dalla prossima settimana potrebbe non offrirli più ai propri clienti. Perché Cristina Amodeo, titolare della farmacia palermitana che con la “Siagura” del capoluogo e la “Caruso” di Siracusa controlla nell’Isola il 90 per cento delle preparazioni galeniche a base di infiorescenze di marijuana, è convinta che il nuovo tariffario nazionale, in vigore appunto dalla settimana prossima, renda impossibile riuscire a far quadrare i conti: per un grammo di “erba terapeutica”, in realtà un olio che richiede quattro ore di lavorazione, il prezzo imposto a livello nazionale è di 9 euro.

Troppo poco, a giudizio di Amodeo: «Se la acquistiamo dal Dipartimento chimico militare (la più economica sul mercato, ndr) – scrive Amodeo in una lettera indirizzata al ministro Beatrice Lorenzin -  ci costa 8,39 euro al grammo. Come faremo a venderla sottocosto?». La soluzione, dal punto di vista della farmacista, può essere una sola: «Io – taglia corto – ho bloccato gli ordini, perché nel costo finale del farmaco c’è anche il lavoro necessario per realizzarlo. Vai a dirlo ai malati».

Già, i malati. Perché la cannabis terapeutica è consentita nella cura di una serie di malattie: la fibromialgia, la sclerosi multipla, la terapia del dolore cronica e alcuni tumori. Il farmaco viene usato anche come antiemetico per la chemioterapia. Appena un paio di mesi fa, per un motivo apparentemente opposto, a protestare erano stati i pazienti, visto che acquistare un grammo di cannabis in farmacia costava (e costa ancor oggi) circa 20 euro, con una spesa che può superare i 1.500 euro mensili. «Il problema – aveva detto a Repubblica Alessandro Raudino, trentaquattrenne di Siracusa che con la sua associazione Cannabis cura e con la BisTer di Catania aveva lanciato la protesta - è che le aziende sanitarie non ci forniscono il prodotto e dobbiamo andare in farmacia per acquistarlo». Raudino, che ha la sclerosi multipla dal 2006, aveva lanciato così una provocazione: piantare la marijuana a casa come gesto di disobbedienza civile. La soluzione, secondo la sua associazione, era una sola: «La Regione dovrebbe rimborsarci le spese che sosteniamo».

I rimborsi non ci sono ancora. E adesso che il prezzo è stato calmierato, i pazienti rischiano addirittura che la situazione peggiori: «Dal 19 giugno – minaccia Amodeo - saremo costretti ad abbandonare la produzione galenica e i pazienti. A lasciarli senza la terapia, l’unica che finalmente li fa stare bene

dopo anni». C’è anche, secondo la farmacista, uno scenario alternativo: la preparazione a casa, ovviamente illegale, dopo avere ottenuto la cannabis in altro modo. «Allora – chiude la farmacista - il ministero sarà responsabile non soltanto di malasanità, ma di avere favorito la vendita illegale di una sostanza stupefacente che solo noi farmacisti eravamo in grado di trasformare in rimedio». A meno di un ravvedimento dell’ultimo minuto.

Fonte: La Repubblica